Il melanoma è un tumore cutaneo maligno che origina dai melanociti, cellule preposte alla produzione di melanina. L’età media dei pazienti con diagnosi di melanoma va dai 30 ai 60 anni. L’eccessiva esposizione alla luce solare e le ustioni cutanee da raggi UV sono i principali fattori che favoriscono l’insorgenza di questa neoplasia, che nella maggioranza dei casi si tratta con l’asportazione chirurgica.
Ogni cambiamento riguardante un nevo situato in qualsiasi parte del corpo, o la comparsa di una nuova formazione, richiede un immediato consulto specialistico, perché potrebbe rappresentare il segno di una neoplasia maligna. Asimmetria, margini poco regolari, colore non omogeneo, cambiamento di forma, diametro crescente di nevi preesistenti sono tutti segni clinici da valutare per l’identificazione di lesioni sospette; ai fini diagnostici oggi impieghiamo tecniche demoscopiche ad alta risoluzione, in grado di migliorare l’accuratezza della diagnosi clinica.
La tempestività è fondamentale, perché la prognosi del melanoma dipende essenzialmente dallo spessore della lesione al momento dell’asportazione; inoltre, le cellule che si staccano dalla lesione primordiale possono disperdersi lungo la via linfatica, dando luogo a metastasi linfonodali, o invadere organi lontani attraverso i vasi sanguigni.
L’approccio e la scelta terapeutica variano in base a diversi fattori, come il tipo di tumore, la sede d’insorgenza, lo spessore, l’eventuale ulcerazione.
Nei casi di melanoma è molto importante la biopsia del linfonodo sentinella. Il controllo dei linfonodi sentinella ha un valore prognostico dimostrato, perché essi sono i primi ad essere raggiunti da eventuali metastasi di tumori maligni che si diffondono per via linfatica.
Se l’indagine istologica e immunoistochimica sui linfonodi asportati rivela la presenza di cellule tumorali, è molto probabile che il tumore abbia già dato luogo a metastasi. In tali casi la terapia, anticipando la normale evoluzione della malattia, prevede oltre all’escissione del tumore lo svuotamento linfonodale, che determina un tasso di sopravvivenza superiore. Si tratta di una tecnica chirurgica piuttosto complessa, che richiede la presenza di un’equipe di medici altamente specializzati.
Se l’indagine del linfonodo sentinella risulta negativa, indica la negatività per metastasi degli altri linfonodi dell’area, e in questo caso l’intervento prevede l’escissione con ampio margine del melanoma e l’esame istologico.