La cavitazione medica è un trattamento non invasivo che ti aiuta a raggiungere il tuo obbiettivo di snellire il corpo e rimodellare le aree più critiche, dove sono presenti cuscinetti e cellulite. Riassumiamo in 5 punti come agisce questo trattamento, e perché è così efficace.
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La cavitazione medica si effettua attraverso un macchinario elettromedicale dotato di manipolo, che veicola all’interno della massa grassa dell’area da trattare onde ultrasoniche a bassa frequenza. L’energia degli ultrasuoni, colpendo la massa adiposa, innesca localmente una complessa reazione fisica che danneggia la membrana esterna delle cellule grasse provocando la fuoriuscita del loro contenuto (acidi grassi). Le cellule adipose colpite durante il trattamento non si riformano più, per questo la cavitazione medica provoca una reale diminuzione dello spessore del pannicolo adiposo, e non un effetto temporaneo di drenaggio dei liquidi. Mantenendo un peso stabile a adottando un corretto stile di vita, è possibile mantenere per anni i risultati ottenuti con la cavitazione medica. Un cospicuo aumento di peso può invece vanificarli, così come avverrebbe anche in caso di liposuzione chirurgica.
Un organismo sano tollera senza difficoltà il rilascio di trigliceridi che avviene durante le sedute di cavitazione, i quali raggiungono il fegato attraverso le vie linfatiche e vengono metabolizzati come qualunque altro tipo di grasso alimentare. Occorre invece attenzione se ci sono particolari patologie in atto, che devono essere accuratamente valutate dallo specialista durante la visita preliminare, prima di effettuare qualsiasi genere di trattamento. Si tratta, in particolare, di patologie a carico del fegato, dislipidemie croniche, disturbi legati alla coagulazione del sangue, disturbi della tiroide, del tessuto connettivo, cardiopatie, malattie dei reni e dell’apparato urinario, tromboflebiti e trombosi. La cavitazione medica inoltre non è consigliata ai pazienti che assumono farmaci liposolubili, antinfiammatori e antitumorali, ai portatori di pacemaker o protesi, anche acustiche, e va evitata in gravidanza o in caso di lesioni della cute dell’area da trattare.
Dopo le sedute di cavitazione può essere utile effettuare un massaggio linfodrenante o una pressoterapia, in particolare se si ha la tendenza alla ritenzione idrica. E’ importante, infatti, agevolare il funzionamento del sistema linfatico, che aiuta a depurare l’organismo espellendo le tossine. Bere abbondantemente, seguire una dieta equilibrata e svolgere una blanda attività fisica sono i plus che possono contribuire al raggiungimento di un risultato ottimale in minore tempo.
Il numero delle sedute da effettuare dipende strettamente dall’entità del problema e dal numero di aree da trattare. Di solito, un protocollo di dimagrimento e rimodellamento dei fianchi, delle cosce o dell’addome include 6/12 sedute.
Le sedute hanno una durata variabile, da una a due ore, e devono essere effettuate a cadenza settimanale. Al termine è possibile riprendere le normali attività quotidiane. I risultati si possono notare fin dalla prima seduta, e vengono controllati periodicamente misurando le parti trattate prima delle sedute.
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