Le protesi sono un aspetto fondamentale dell’intervento di mastoplastica additiva, non solo perché ne determinano in buona parte il risultato estetico, ma anche perché si tratta di dispositivi che andranno ad integrarsi definitivamente nel corpo della donna. La scelta di protesi di altissima qualità, che rispecchino pienamente le esigenze della paziente, è garanzia di sicurezza e qualità del risultato, ecco perché è importante conoscere tutte le loro caratteristiche e le motivazioni che portano il chirurgo alla scelta di un determinato tipo di impianti mammari.
La forma è il primo tratto distintivo di un impianto mammario, esistono protesi a forma di goccia (anatomiche) e protesi rotonde:
Entrambe le tipologie di impianti sono disponibili in varie misure e proiezioni, per adeguarsi alla struttura fisica di ogni paziente e offrirle un risultato pienamente conforme alle sue esigenze e aspettative: un seno naturale, di volume contenuto, oppure di grandi dimensioni, con un aspetto più “prorompente”, purché si tratti sempre di un risultato armonioso e equilibrato rispetto alla costituzione della donna. Per andare incontro ad ogni esigenza le protesi mammarie hanno un volume variabile, in funzione della quantità di gel di silicone che si trova al loro interno.
Attualmente in Europa le protesi per mastoplastica additiva contengono tutte gel di silicone di grado medicale. Si distinguono per il tipo di rivestimento esterno, che può essere in silicone o in poliuretano. Le protesi con rivestimento in silicone si distinguono a loro volta per il grado di “rugosità”: lisce, lisce-opache, microtesturizzate e macrotesturizzate: la scelta dipende dalle preferenze del chirurgo, in relazione al grado di “adesività” al tessuto da ottenere. La mia esperienza di chirurgo plastico estetico mi ha portato a scegliere protesi con rivestimento in silicone, di tipologia anatomiche microtesturizzate ( Luna XT di GCAesthetics ) o rotonde lisce-opache ( Perle di GCAesthetics ), a seconda delle caratteristiche anatomiche della paziente e del risultato estetico che desidera ottenere.
Le protesi mammarie di ultima generazione sono concepite per avere una durata illimitata e la loro sostituzione non è richiesta ogni dieci anni, come lo era fino a qualche tempo fa. Le protesi in silicone che ho scelto per la mastoplastica additiva sono caratterizzate da un profilo di sicurezza elevato, grazie a processi produttivi avanzati e rigorosi sistemi di controllo. Sono testate per resistere ad ogni sorta di stress meccanico, inoltre il gel al loro interno è altamente coesivo, ciò significa che non fuoriesce e non si disperde, nella remota ipotesi che la protesi impiantata subisca una rottura. Le protesi possono comunque essere sostituite, con una procedura più rapida e meno complessa rispetto all’intervento iniziale, sia nel caso la paziente decida di cambiare la forma o il volume del seno, sia in caso di rottura o contrattura capsulare, eventi fortunatamente molto rari che la stessa casa produttrice copre a tempo indeterminato, con sostituzione gratuita di entrambi gli impianti mammari.