Bambini e adolescenti vivono con maggior disagio rispetto agli adulti un’anomalia fisica, anche se minima. Le orecchie sporgenti o troppo grandi possono portare i giovanissimi a sviluppare insicurezza nelle relazioni, per questo motivo l’intervento di otoplastica si può effettuare fin dall’infanzia, evitando al bambino spiacevoli esperienze con i compagni.
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L’otoplastica è finalizzata a rimodellare le orecchie troppo grandi o “a sventola”, correggendone l’eccessiva proiezione, interessa unicamente la parte esterna dell’orecchio e pertanto non può avere alcuna ripercussione sulla funzione uditiva. L’intervento prevede un’incisione sulla parte posteriore del padiglione auricolare che, dopo la guarigione, risulta del tutto invisibile. Dopo aver rimosso la piccola losanga di cartilagine in eccesso si procede al corretto riposizionamento dell’orecchio, mediante punti di sutura. La tecnica è relativamente semplice e del tutto indolore, l’intervento ha la durata di una/due ore e si effettua in regime di day hospital.
L’otoplastica può essere effettuata fin da bambini, dai sei anni di età. In pazienti così giovani trova indicazione l’anestesia generale, che non richiede alcuna collaborazione da parte del piccolo paziente e gli evita di provare ansia. Ragazzi più grandi e adulti possono fare l’otoplastica in anestesia locale con sedazione, si tratta di una tecnica che mantiene il paziente in uno stato di rilassamento completo e mancanza di consapevolezza, mentre il dolore è del tutto annullato dagli anestetici locali impiegati dall’anestesista durante la procedura.
Subito dopo l’intervento è necessario applicare una fasciatura a turbante, leggermente compressiva, che protegge le orecchie e le mantiene ferme nella posizione corretta. Trascorsi i primi tre giorni (durante i quali può esserci gonfiore e un lieve fastidio, da gestire con comuni analgesici prescritti dal chirurgo) si sostituisce la fasciatura con una benda elastica, che il paziente dovrà mantenere giorno e notte per almeno una settimana. Trascorsa questa prima fase di recupero post operatorio, che è cruciale ai fini di una rapida guarigione ed un risultato estetico ottimale, è possibile tornare alle normali attività quotidiane, mantenendo la benda elastica durante il sonno per almeno un mese e evitando qualsiasi attività (gioco, sport) che esponga le orecchie al pericolo di traumi, in quanto in questa fase non sono ancora del tutto stabili nella nuova posizione. Il risultato estetico ottenuto con l’operazione si consolida nell’arco di alcuni mesi ed è permanente.
L’otoplastica si può effettuare fin dai sei anni di età, a condizione che il bambino abbia un carattere collaborativo e che possa essere seguito con attenzione costante durante tutto il periodo di convalescenza. I ragazzi più grandi di solito sono più motivati, essendo consapevoli che la procedura viene effettuata per il loro benessere, riescono a tollerare il disagio e a rispettare i tempi di recupero. La decisione di effettuare l’operazione più o meno precocemente deve essere ponderata con cura, valutando anche la situazione psicologica del paziente.
L’intervento è sconsigliato nei bambini di età inferiore ai 6 anni che, oltre a non aver raggiunto uno sviluppo sufficiente, non possono comprenderne le finalità, e nei pazienti che soffrono di gravi malattie croniche.
In alcuni casi è possibile effettuare la cosiddetta “otoplastica senza bisturi”, una procedura ambulatoriale basata sull’inserimento in anestesia locale di una speciale clip, che permette di “modellare” il padiglione auricolare.
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