Come ogni anno, all’arrivo dell’estate si torna a parlare di tumori della pelle, dal momento che la correlazione di questo tipo di neoplasie con l’esposizione eccessiva ai raggi solari è dimostrata scientificamente. In Italia oggi abbiamo 20 casi di melanoma e 100 casi di “Non Melanoma Skin Cancer” (epitelioma basocellulare e spinocellulare) ogni 100.000 persone.
Fra i vari tumori della pelle, il melanoma è senza dubbio il più temibile. Si tratta di una lesione melanocitica visibile ad occhio nudo, che colpisce con più frequenza i giovani adulti, prima dei 45 anni di età. Alcuni soggetti sono più predisposti ad ammalarsi: la familiarità incide, anche se questo tumore non è ereditario, ma anche una pelle molto chiara (che aumenta le probabilità di incorrere in numerose ustioni solari nell’arco della vita), la diffusione sulla pelle di oltre 50 nevi, oppure nevi di grandi dimensioni, dal colore e la forma irregolari.
La diagnosi precoce è l’arma principale per difendersi da questa gravissima patologia, in particolar modo se sono presenti uno o più fattori di rischio. Ognuno di noi dovrebbe osservare spesso i nevi presenti sul proprio corpo, esaminando anche il cuoio capelluto, le palme di mani e piedi, le unghie e le orecchie. Se si nota la comparsa di nuove aree pigmentate o il cambiamento di forma, dimensioni e colore dei nevi esistenti è bene affidarsi immediatamente allo specialista.
Il dermatologo utilizza un apposito strumento, il dermatoscopio, che gli permette di avere una visione ingrandita dei nevi e individuare immediatamente, grazie alla sua esperienza, la presenza di anomalie morfologiche sospette.
Poiché il melanoma è un tumore aggressivo, è fondamentale l’intervento immediato: se si riesce a rimuoverlo chirurgicamente in una fase in cui è circoscritto, e non ha ancora aggredito i tessuti in profondità, ci sono fino al 95% di possibilità di guarigione completa.
La prevenzione gioca un ruolo altrettanto importante nella lotta ai tumori della pelle: i dati scientifici confermano l’esistenza di uno stretto legame fra il melanoma e l’ esposizione massiccia e indiscriminata alle radiazioni solari UV, che inevitabilmente si accompagna a ripetute ustioni durante l’infanzia e la giovinezza.
E’ sbagliato esporsi al sole per molte ore nei brevi periodi di vacanza: la pelle ha bisogno di creare il suo “scudo naturale” alle radiazioni UV tramite un’esposizione moderata e progressiva, in special modo se si ha una carnagione chiara, con presenza di efelidi: spesso ci si rende conto solo molte ore dopo di aver esagerato, quando compaiono fastidiosi arrossamenti, eritemi e ustioni, che possono raggiungere il derma, danneggiando il DNA delle cellule.
Secondo le linee guida della Skin Cancer Foundation è bene evitare del tutto di esporsi quando le radiazioni solari sono particolarmente intense (nel nostro paese fra le 11 e le 16 del pomeriggio), a meno che non sia possibile coprirsi con gli abiti e il cappello e cospargere le zone scoperte con una crema ad alta protezione di alta qualità, priva di allergeni, coloranti e profumi, da applicare mezz’ora prima di uscire e ogni due ore durante la permanenza al sole, perché spesso si suda o ci si bagna.
Ricordare sempre che la vicinanza del mare, di uno specchio d’acqua, della stessa sabbia, della neve, riflette e amplifica le radiazioni nocive, che ci colpiscono anche se siamo sotto l’ombrellone e sono presenti anche se il cielo appare velato o coperto.
Con queste semplici raccomandazioni di buon senso è possibile beneficiare del meglio del sole, indispensabile per stimolare nel nostro organismo la sintesi della vitamina D, senza correre inutili rischi.